Premesso che ...
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5. Cosa è una banca dati
Definizione e caratteristiche delle banche dati in biblioteca
Una banca dati bibliografica (BDB) è un archivio aggiornato (originariamente in formato cartaceo, più tardi in formato elettronico su supporto locale, oggi online) di descrizioni standardizzate (dette anche metadati, es. autore, titolo, editore, anno etc..) di documenti come articoli di riviste scientifiche, atti di congressi, monografie etc., dotata di sistemi di interrogazione più o meno avanzati.
Quando le BDB contengono non solo i metadati ma anche il testo completo dei documenti sono dette anche BD full-text (o a testo pieno), digital libraries, biblioteche digitali.
Le BDB tradizionalmente sono prodotte da istituzioni scientifiche specializzate nelle discipline delle BD stesse. Queste BD tradizionali, dette anche disciplinari, sono compilate da personale specializzato e dispongono spesso di strumenti di indicizzazione avanzata (attribuzione di soggetti al contenuto del documento) come vocabolari controllati di termini e classificazioni specifiche.
Le BDB hanno subito nel tempo un processo di aggregazione per cui una BD di copertura più generale di solito ingloba il contenuto di varie BD specializzate (come fanno WOS, Scopus, ma anche Google Scholar, come vedremo più avanti). Per questo, e perché offrono servizi aggiuntivi, come il numero di citazioni ricevute, i metadati delle opere citate e i link tra le citazioni, sono dette anche banche dati citazionali (BDC).
Le BDC offrono spesso ulteriori servizi come per es. il "peso" della rivista (Impact factor di WOS), dell’autore (H-index di Scopus), cioè i cosiddetti dati bibliometrici (che vedremo nel prossimo paragrafo), i link a repositories (archivi) di dati sperimentali raccolti per la pubblicazione, la possibilità di esportare i dati per gli strumenti di gestione delle citazioni (detti anche Reference management software per i quali si rimanda al capitolo specifico più avanti) utili per la redazione di bibliografie etc.
Per il funzionamento dei propri indici alcune BDC hanno elaborato un proprio sistema di identificazione
univoca degli autori (Scopus: Author ID, Wos: ResearcherID-Publons, Google Scholar: citation profile). Si tratta di codici alfanumerici usati delle rispettive BDC per identificare univocamente un autore e non attribuire le sue pubblicazioni ad un eventuale autore omonimo. Tutti
questi sistemi permettono l’intervento volontario
dell’autore, con una modalità partecipativa tipica dei social network e possono dialogare con
l’identificativo non proprietario (free) più diffuso: ORCID