1. La ricerca nelle banche dati

1.5. Le piattaforme illegali

Risultati immagini per siti accademici pirata

Shadow Libraries ...

L'aumento dei costi di accesso all'editoria accademica ha orginato nel tempo, oltre al virtuoso e condivisibile movimento dell'Open Access, anche la reazione di autori di siti illegali come le cosiddette Shadow Libraries (biblioteche pirata) per gli e-book (es. LibGen) o i portali di accesso ad articoli scientifici (es. Sci-Hub). Questo modello di "accesso dal basso", che si contrappone al tradizionale accesso dall'alto rappresentato dalle collezioni bibliotecarie e dall'editoria commerciale, pur manifestando una richiesta di libera fruizione della conoscenza (sposata in primo luogo dall'Open Access) si indirizza tuttavia verso l'uso di strumenti assolutamente rischiosi e soprattutto, si ricorda agli utenti, completamente illegali (e per questo il fenomeno è anche chiamato black Open Access). Violando infatti le norme del copyright questi "canali nascosti" raccolgono pubblicazioni accademiche dalle piattaforme ufficiali degli editori e le mettono a disposizione illecitamente dai propri repositories.

Attenzione!

Si ricorda che pratiche illegali come la violazione del copyright e altre azioni che possano comportare comunque rischi per la sicurezza della rete dell'Ateneo (come la propagazione di virus) sono gestite dal SIAF con Protocolli di intervento per incidenti e abusi. Grazie alla sottoscrizione di abbonamenti con i principali editori accademici il Sistema Bibliotecario di Ateneo mette a disposizione dei suoi utenti un'ampia mole di risorse accessibili grazie alle credenziali di ateneo (con l'uso del proxy anche al di fuori dalla rete di Ateneo). Per risorse che il dottorando non riesca comunque a reperire perché non comprese dagli abbonamenti attivi si consiglia l'uso dei seguenti servizi: proposta d'acquisto, prestito interbibibliotecario (ILL) e fornitura di documenti (DD), di cui si parlerà più avanti. Nella ricerca su OneSearch, nella tab "servizi in biblioteca" che si apre quando un documento online risulta non disponibile, è possibile anche cliccare su "cerca versione open access", che integrando il sistema Unpaywall, permette di verificare se esiste un accesso alla versione libera del documento cercato.


... e Predatory Journals

I Predatory Journals (pubblicazione predatoria) sono pubblicazioni generalmente open access che propongono agli autori su pagamento di una tariffa la pubblicazione di articoli e contributi in proprie riviste sprovviste di peer review ed altre forme di controllo e di servizi, forniti di solito da editori legittimi e accreditati. Questo fenomeno cerca di sfruttare l'inesperienza dei giovani ricercatori e la difficoltà di accedere all'editoria accademica da parte dei gruppi di ricerca dei paesi in via di sviluppo, per lucrare sulla proposta di inclusione in pubblicazioni assolutamente prive di controllo, attendibilità e standard anche minimi di qualità editoriale, tanto da sconfinare nella vera e propria frode.

Attenzione!

E' importante saper riconoscere le mail di invito alla pubblicazione da parte di predatory publishers ed evitare così di pubblicare i vostri primi lavori in riviste prive di qualsiasi attendibilità scientifica, anche solo per errore, per non compromettere la credibilità delle vostre ricerche e del vostro nome. Di seguito qualche semplice consiglio: How to avoid predatory journals - a five point plan